venerdì 13 aprile 2012

Fraternamente Europa


Domani dovrebbe giungere a conclusione un'esperienza che, per quanto si può cogliere dall'esterno, deve essere decisamente intensa e densa di speranza. Si tratta dell'incontro, primo nel suo genere, di tutti i giovani frati europei del nostro Ordine dei Frati Minori Conventuali. Si sono radunati questa settimana dell'Ottava di Pasqua, dal 10 al 14 aprile. Dove? Ad Assisi naturalmente, presso la Basilica di San Francesco. Si tratta dei novizi e post-novizi (questi ultimi sono i frati studenti, di voti temporanei) di tutti i paesi europei in cui siamo presenti e abbiamo giovani in formazione.

Il sito dell'Ordine ne sta dando notizia, e così pure il sito della Rivista della Basilica assisana, entrambi in maniera abbastanza aggiornata e dettagliata.

Questo evento mi fa venire in mente una esperienza vissuta durante una missione in una nostra parrocchia di Padova. In un Liceo scientifico, visitando le classi durante l'ora di religione, chiedevamo ai ragazzi che senso avesse per loro e se fosse utile la presenza dei frati francescani nella società. Loro, un po' intimiditi (ma non troppo!), da queste presenze insolite e giovani presenze in saio lasciarono parlare una ragazza che prese a dire esitante:
«Beh... sì, sono importanti perché ci ricordano... alcuni valori... come: sì... la semplicità, l'uguaglianza... la libertà...».
Quasi non credendo alle nostre orecchie, per l'occasione che ci stava offrendo quella giovane, aggiungemmo: «... la fraternità!». Un po' stupito che degli adolescenti vedessero in noi uno dei pochi baluardi di simili valori ci inoltrammo in una chiacchierata sull'origine cristiana  e francescana di quella tripletta di valori che era diventata la bandiera dell'Europa infiammata dalla Francia rivoluzionaria a partire dal 1789. E i ragazzi si stupirono molto di scoprire come a partire da quegli eventi si innescarono anche le ancor poco conosciute "soppressioni degli ordini religiosi" che in pochi decenni ridussero il solo nostro Ordine in Europa da 25.000 a poco più di 1.000 religiosi. I valori che loro riconoscevano come incarnati e promossi dai francescani due/tre secoli prima erano stati utilizzati per decimarli.
Una cosa mi colpì allora e mi colpisce ancora oggi. Quella ragazza non disse: fraternità... che per me sarebbe il primo valore per definire un francescano. E questa dimenticamnza mi sembra assai diffusa nella nostra società e nell'attuale panorama culturale. Non solo e tanto riguardo all'idea che si ha del francescanesimo, quanto dell'idea che si ha e si promuove di "valori europei". Sono rimasti un po' uguaglianza e libertà – molto più adatti e comodi di declinare in senso economico! –, ma la fraternità è stata dimenticata, anche quella di rivoluzionaria memoria.

A partire da questo ricordo voglio solo augurare ai giovani frati, ora gioiosamente riuniti ad Assisi, di poter diventare il piccolo seme che dà la vita perché possa rinascere, crescere e prosperare l'albero della fraternità nella nostra vecchia e stanca Europa.


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