giovedì 10 marzo 2011

Ricordati che sei polvere... e amore! [fra gianki 5]

Ieri le ceneri sul capo ci hanno ricordato che siamo polvere e polvere torneremo. Questo breve ritratto oggi ci invita di nuovo a guardare la morte a partire dai... piedi. Guardiamo il mistero della morte con la serenità di chi l'ha chiamata "sorella". Tutto per vivere meglio questa vita... e questa quaresima!

Segni che parlano
di fr. Giancarlo Paris
Una monaca clarissa a Faenza è morta. Si chiama suor Vittoria. Le sorelle hanno preparato il feretro nella chiesa del monastero dove tutti possono entrare per una preghiera. Il corpo è composto in una cassa semplice adagiata sul pavimento. L'abito da monaca dice la sua vocazione. Le mani intrecciate in grembo stringono la corona del rosario per ricordarci una vita vissuta nella preghiera e nella meditazione della vita di Cristo. I piedi sono nudi, perché si trova davanti al roveto ardente dell'Amore che arde e non consuma. Il suo corpo è coperto da un bianco tulle da sposa: davanti a lei lo Sposo nel segno del cero pasquale. Il suo volto accenna un sorriso e il capo è leggermente rialzato, quasi proteso a ricevere e donare un bacio. Quando i segni sono discreti, parlano e ci aiutano a entrare e a partecipare al Mistero. Così anche la morte che ci fa paura, diventa un'attesa, un incontro, un bacio dato e ricevuto. Il «felicissimo bacio della Sua bocca», scrive santa Chiara alla nobile Agnese di Praga che lascerà onori e ricchezze per donarsi interamente allo Sposo.

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