sabato 10 dicembre 2011

In ascolto del Vangelo: "io sono voce"


Il “testimone”: questo è l’epiteto che il IV vangelo riserva al Battista. Ora, ciò che è evidente per tutti non necessita di testimoni (il sole sorge ogni giorno), ma esistono dati legati a un determinato luogo e tempo, o che sono segreti e difficili da determinare, o accessibili solo a pochi... per averne notizia dobbiamo affidarci a testimoni degni di fede, a persone che hanno partecipato a quell’avvenimento o che hanno avuto accesso al segreto. Molte cose, anche molte importanti, ci sono accessibili solo per mezzo di testimoni...
Giovanni è testimone della luce. È paradossale che proprio la Luce abbia bisogno di un testimone! La luce vera risplende per ogni uomo, eppure gli uomini non vengono a trovarsi naturalmente nel suo splendore. Come un tesoro nascosto, essa deve essere prima scoperta; soltanto dopo risplende e rende visibile tutto nella sua vera realtà. È caratteristico di Gesù che la sua vera realtà non sia accessibile con qualsiasi tipo di approccio... Egli non si impone, non fa violenza e non costringe nessuno; è sempre possibile evitarlo e prescindere da lui. Gesù è la luce che esige la libera decisione dell’uomo. A causa di questo suo essere nascosto, egli ha bisogno di testimoni.
Giovanni, testimone e martire della luce, ci fa strada nell'Avvento perché ci indica come ci si rapporta con Gesù. E ci mostra che, pur con un cuore d'ombra, siamo in grado di ricevere e testimoniare luce. Ciò che conta è che io renda testimonianza alla luce: non ai comandi, non ai castighi, ma alla luce di un Dio che ha fatto risplendere la vita, ha dato splendore e bellezza all'esistenza. "Che cosa dici di te stesso"? "Io sono voce. Solo Dio è la parola; io sono voce, trasparenza di qualcosa che viene da oltre, eco di parole che vengono da prima di me, che saranno dopo di me. Dio è il cuore, io sono voce che dice questo cuore al mio pezzetto di mondo".
Ma Giovanni ci fa strada nell'Avvento anche perché ci rivela la nostra identità. Come lui, anche io sono grido, cioè appello, bisogno di felicità, ricerca di pienezza. Dire: "io sono voce", equivale a dire: "io sono persona". La nostra identità ci rimanda oltre noi, ad un Altro, ad una Parola che ci attraversa e ci fa vivi. Io sono persona quando sono profeta, e rilancio la parola e la luce, gridando nel deserto della città o sussurrando al cuore. Ogni vivente è voce di Dio, quando cerca di vivere come Cristo, testimone della sua luce.

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